Con l'incalzante sviluppo economico degli ultimi anni è cresciuta notevolmente l'attenzione per gli sport in generale, ed è andato così aumentando il numero di coreani che pratica sport e partecipa a manifestazioni sportive. Oggigiorno le attività più praticate in Corea sono il baseball, il golf, il tiro con l'arco, il tennis da tavolo, il nuoto, il pattinaggio artistico e di velocità, ma anche il calcio, in Corea chiamato ch'ug-gu (축구), riscuote affianco a questi una notevole popolarità.
In Corea il calcio “all'inglese” fu introdotto nel 1882 mentre nel 1928 fu fondata la Deahan ch'uk-guk hyŏbhoe 대한축구협회 (Federazione calcistica della Corea del Sud), poi riorganizzata nel 1948 nella odierna Korean Football Association, divenuta parte dallo stesso anno della FIFA.
La prima partecipazione ad un Campionato Mondiale di Calcio della Nazionale della Corea del Sud, Deahan minguk ch'ug-guk guk-ga daep'yo team 대한민국 축구 국가대표팀, risale al campionato che si tenne in Svizzera nel 1954. All'epoca partecipavano 16 squadre divise in 4 gironi da 4 squadre; in quell'occasione la Corea uscì al primo turno, pesantemente sconfitta dall'Ungheria e dalla Turchia, in un girone di ferro che comprendeva anche la Germania dell'Ovest, poi vincitrice del Mondiale.
Ma il risultato più impressionante è forse rappresentato dalla costante partecipazione della Nazionale di calcio sudcoreana ai Mondiali. Da Messico 1986, infatti, la squadra sudcoreana si è sempre, unica tra i Paesi dell'Asia, qualificata alla manifestazione mondiale, sino ad oggi, con la partecipazione a Brasile 2014. Nonostante i risultati siano stati piuttosto alterni, numerose le uscite al primo turno (1986, 1990, 1994, 1998, 2006) ed una sola qualificazione agli Ottavi, a Sud Africa 2010, è stata riconosciuta come una vera e propria impresa il piazzamento al quarto posto alla Coppa del Mondo di Calcio di Giappone e Corea del 2002, Han'il World Cup 2002 (한일월드컵 2002), piazzamento grazie al quale la squadra dei “red devils” guidati dal tecnico olandese Guus Hiddink, e tra le cui fila militavano giocatori quali il para-rigori Lee Won-Jae(이운재), l'ex-giocatore del Manchester United Park Ji-sung(박지성) e il castigatore dell'Italia agli ottavi di finale, Ahn Jung-Hwan(안정환), che militò anche nel Perugia calcio, rappresentando sino ad oggi l'unico calciatore coreano ad aver militato nella Serie A italiana, è divenuta leggenda, riuscendo a coinvolgere ben 22 milioni di coreani, scesi nelle strade e nelle piazze di tutto il Paese per festeggiare il risultato ottenuto, e contribuendo enormemente alla diffusione di questo sport in Corea.

Attualmente la rappresentativa di calcio coreana è allenata da Hong Myung-Bo(홍명보), ex calciatore e capitano della squadra coreana ai mondiali del 2002, nei quali vinse il Bronze Ball, come terzo miglior giocatore del torneo. Molto apprezzato quindi come giocatore ma anche nelle vesti di allenatore. La squadra si trova a gareggiare nel Gruppo H dei Mondiali di Brasile 2014 assieme a Algeria, Belgio e Russia. Nella prima partita del girone, svoltasi mercoledì 18 giugno, ha affrontato la Russia, ottenendo un ottimo pareggio con il risultato di 1 a 1 contro quella che è, sulla carta, la squadra più forte del girone, dopo aver dominato per quasi tutta la partita e subendo il gol del pareggio, in verità alquanto sospetto, ad un quarto d'ora dalla fine della gara. Il prossimo incontrò si terrà domenica 22 giugno e vedrà la Corea del Sud opporsi all'Algeria, uscita sconfitta per 2 a 1 nella partita inaugurale contro il Belgio. Chiuderà il girone proprio la partita con il Belgio, in programma giovedì 26 giugno.

[Red Devils: la tifoseria coreana]
La mascotte ufficiale dei "Red Devils" è Chiwoo Cheonwang (치우천왕), una figura leggendaria della storia antica coreana e cinese. Coraggioso capo di un'antica tribù, figura guardiana e simbolo di vittoria che influenzò molto le storie del folklore coreano e che veniva spesso rappresentato come un Dokkaebi (도깨비 - spirito leggendario molto presente nelle storie coreane, dall'aspetto spaventoso e che spesso veniva raffigurato come un goblin).

Durante i mondiali del 2002 venne ideata una maglietta rossa con scritto "Be the reds! (siate i rossi)" . Le prime t-shirt presentavano una scritta bianca, in stile pennellata, su uno sfondo rosso e la lettera R, raffigurata come un 12, per dimostrare che chiunque indossasse quella maglietta rappresentava il 12esimo giocatore in campo (essendo 11 i giocatori reali). Questo logo nacque come libera distribuzione, senza diritti registrati, per poter permettere a chiunque di diffondere questo messaggio di supporto, venne quindi stampato su bandane, calzini, zaini, scarpe, fazzoletti ecc... A fine 2003 qualcuno ne comprò i diritti e cominciò a venderlo come prodotto commerciale. I creatori iniziali registrarono quindi il copyright sul font utilizzato costringendo i nuovi "imprenditori" a doverne scegliere uno differente. A causa di queste dure controversie, da quel momento le vendite non raggiunsero il livello sperato ed infine i "Red Devils" cambiarono lo slogan in "Reds Go Together!" in vista dei mondiali del 2002.
A cura di Gennaro A.(젠나로) e Lorenzo D.(로렌쪼)