In questo periodo si addensa la maggior parte delle precipitazioni annue, e in antichità, per spiegare questo fenomeno, furono creati diversi racconti a tema.
Il più famoso di questi è "La storia di Gyeonwoo e Jignyeo" (kyŏnuwa chingnyŏ)(견우직녀, 牽牛織女), che descrive l'amore tra le due stelle Jignyeo-Vega e Gyeonwoo-Altair.
Nata in Cina, ("Storia di Niulang e Zhinü", 牛郎織女), e comune anche al Giappone ("Storia di Gyoro e Shokujo", 牛郎織女), narra dell'amore tra il giovane pastore, Gyeonwoo, e la tessitrice, Jignyeo, figlia del Sovrano del Cielo.
Numerose le versioni di questa leggenda, di cui la più antica è datata addirittura a oltre 2600 anni fa.
Secondo la versione più comune, un giorno Jingyeo, mentre lavorava al telaio, vide dalla finestra della sua abitazione lungo il Fiume della Via Lattea il giovane Gyeonwoo che pascolava i suoi buoi. La ragazza, attratta dal giovane che per il suo bell'aspetto e per le sue buone maniere, era tenuto in grande considerazione in tutto il Cielo, se ne innamorò, e fu così che sotto la benedizione del Re celeste i due si sposarono. Dopo le nozze però, i due innamorati, presi dal loro amore, si dimenticarono delle loro occupazioni e così i buoi del ragazzo, senza controllo, finirono per rovinare i giardini celesti mentre in tutto il Cielo vennero a mancare le stoffe. Il Re del Cielo, infuriato, convocò i due sposi chiedendo che tornassero alle loro attività, ma dopo poco tempo i due ripresero a divertirsi senza curarsi del loro lavoro. E fu così che il Re decise di punirli separandoli: Gyeonwoo a Est e Jignyeo a Ovest della Via Lattea. Ai due giovani fu concesso solo di vedersi una volta all'anno, il settimo giorno del settimo mese. Questi, tristi per la loro condizione, presero a piangere ininterrottamente e ciò provocò grandi alluvioni sulla Terra. Gli animali, per risolvere questa situazione, dopo essersi consultati, su proposta delle gazze e dei corvi, decisero di creare con i loro corpi (l'assenza di piume sulla testa delle gazze e dei corvi si dice sia dovuta ai passi dei due amanti sulla testa degli uccelli), nel giorno del loro incontro, un ponte, chiamato ojakgyo (오작교, 烏鵲橋), di modo che i due amanti potessero stare insieme, sebbene per una sola giornata. Alla sera, infine, dovendosi separare, si dice che le loro lacrime generino una leggera pioggia.