Il 9 di ottobre, giorno dello Hangeul, l’alfabeto coreano, è stata inaugurata la mostra speciale dedicata alla giornata di hanbok, abito tradizionale coreano, dal titolo “Hanbok munhwa gonggam, ibgo sibpeun uri ot” (한복 문화공감, 입고싶은 우리옷; trad."Hanbok, ponte fra culture: il nostro vestito che vorremmo indossare").
La mostra si è svolta nel vecchio edificio della stazione di Seoul, "Culture Station Seoul 284" (Former Seoul Station) (문화역서울 284, 구 서울역사), il quale viene utilizzato spesso per esposizioni ed eventi culturali.
L’entrata era gratuita, le esposizioni erano allestite solo al piano terra e ogni stanza aveva un suo tema.
L’entrata era gratuita, le esposizioni erano allestite solo al piano terra e ogni stanza aveva un suo tema.
La sala principale, decorata con un grande striscione con il titolo della mostra e da alcuni manichini vestiti in hanbok di alcuni noti stilisti coreani, era utilizzata per gli svolgimenti di alcuni eventi come “crea il tuo accessorio” e incontri di stilisti con il pubblico.
La prima sala che abbiamo visitato era dedicata ai vestiti e agli accessori con abiti originali, alcuni pezzi di una nobile famiglia, e riproduzioni fedelissime; purtroppo non era permesso fare foto ma noi ne abbiamo scattate alcune prima di saperlo.
La seconda sala era allestita con diversi vestiti rivisitati in chiave moderna da stilisti famosi.
A nostro parere è apprezzabile il tentativo di questi stilisti che cercano di reintrodurre lo hanbok nella vita di tutti i giorni e nell'alta moda. In particolare ci è sembrato pià arduo il tentativo degli stilisti di adattare in chiave moderna l'abito tradizionale da uomo, caratterizzato da forme più lontane dagli standard della moda di oggi rispetto a quello femminile che più facilmente si presta a questa reinterpretazione.
A nostro parere è apprezzabile il tentativo di questi stilisti che cercano di reintrodurre lo hanbok nella vita di tutti i giorni e nell'alta moda. In particolare ci è sembrato pià arduo il tentativo degli stilisti di adattare in chiave moderna l'abito tradizionale da uomo, caratterizzato da forme più lontane dagli standard della moda di oggi rispetto a quello femminile che più facilmente si presta a questa reinterpretazione.
La sala che ci è piaciuta meno è quella del videoart nella quale erano predisposte delle sedie e uno schermo sul quale veniva proiettata una serie di immagini di modelli in hanbok.
L’ultima sala che abbiamo visto è la sala dedicata agli hanbok creati da giovani studenti e stilisti che avevano partecipato al concorso ”Lo hanbok incontra i Jeans" che consisteva nel creare degli hanbok in abbinato con i jeans.
Nel corridoio dietrostante della sala principale, erano allestiti diversi stand di negozi di vari stilisti che vendevano sia hanbok (nuovi e vintage) che accessori come borse, scarpe, fermagli per capelli ecc. Avremmo voluto portare via la metà della roba che era esposta, ma essendo prodotti hand-made purtroppo non erano alla portata di poveri studenti come noi T_T (ma la prossima volta sicuramente un completo di hanbok a testa prenderemo!).
Essendo piccolo lo spazio a disposizione, a nostro parere, il giro è terminato molto velocemente rispetto a quello che immaginavamo, tuttavia i pezzi esposti valevano comunque la visita tenuto anche conto del fatto che la mostra era a ingresso gratuito.
L’unico pecca di questa edizione è stata la mancanza di informazioni in inglese, quindi poca accessibilità agli stranieri.
Speriamo di poter tornarci anche il prossimo anno!
Speriamo di poter tornarci anche il prossimo anno!